Introduzione
Per quanto riguarda il nocciolo, negli ultimi anni si sono verificate situazioni particolari che hanno ridotto notevolmente la produzione.
Il cambiamento climatico ha fatto la sua parte, su una pianta che per le sue caratteristiche è particolarmente esposta. Contrariamente a quanto spesso si pensa, il nocciolo nato come pianta rustica, in quanto un tempo coltivato in terreni marginali, spesso consociato a coltivazioni cerealicole e foraggere senza uso di concimi chimici e diserbanti, col passaggio a coltivazione intensiva deve fare i conti con nuove problematiche. E’ una coltura complessa che richiede, soprattutto nel periodo di allevamento, particolari attenzioni che vanno dalla nutrizione, alla gestione del suolo con lavorazioni mirate, alla potatura e alla difesa fitosanitaria.
Negli ultimi anni ci siamo trovati in Piemonte, di fronte a notevoli incrementi di superficie con produzione totale praticamente invariata. Da questa considerazione è nata l’idea di analizzare a fondo singole situazioni, spesso in zone omogenee, che presentano forti difformità di produzione. Il cambiamento climatico lo dobbiamo subire ma è constatato come la pianta in condizioni ottimali dimostri forte resistenza ai fattori di stress. Da questa considerazione è nata l’idea di effettuare analisi approfondite alla ricerca di situazioni che possono influire negativamente sul risultato.
E’ una ricerca empirica, basata su analisi ed osservazioni; non ha la pretesa di avere valore scientifico ma di portare un contributo al corilicoltore per affrontare certe situazioni negative.
Perché non si produce?
- Conseguenze di cambiamento climatico:
- Innalzamento delle temperature estive;
- Scarse precipitazioni;
- Riduzione di ore di freddo nel periodo invernale;
- Impianti molto vecchi: spesso con non coltura con conseguente forte compattamento del suolo, diserbati e con uso esclusivo di concimi chimici, forte riduzione di sostanza organica, si sfiora in alcuni casi la desertificazione e quindi la difficoltà all’assorbimento degli elementi e la resistenza ai fattori di stress;
- Impianti giovani: il grande sviluppo della corilicoltrua degli ultimi anni occupando spesso zone poco vocate, unitamente ad errori agronomici, ha contribuito ai forti ritardi di entrata in produzione dei nuovi impianti ed in alcuni casi addirittura la perdita dell’impianto stesso;
Pianta con complessa biologia che può esporla a fattori di stress
- Apparato radicale molto superficiale, non in grado di esplorare porzioni di terreno più profonde, pur sviluppando una forte chioma, quindi può risentire notevolmente di carenza idrica, nutrizionale ed alte temperature;
- Biologia della fioritura. Fioritura in pieno inverno (gennaio) con impollinazione. Dopo un periodo di stasi, con l’innalzamento delle temperature, inizia la formazione del budello pollinico che porta il granello di polline a penetrare il pistillo fino a raggiungere l’ovario nel mese di giugno con conseguente fecondazione;
- Nel mese di luglio, nel momento di massimo accrescimento del frutto, vengono differenziate le gemme a fiore per l’anno successivo.
La pianta è in grado di autoregolare la produzione in base alle condizioni meteo e nutrizionali
Calo di produzione
Negli ultimi anni si è presentata un’ottima fioritura con andamento climatico favorevole (tempo secco e vento nel mese di febbraio).
Presenza di notevole numero di infruttescenze ben distinte nel mese di aprile per poi, a poco a poco, iniziare a cadere per cascola fisiologica.
Cos’è la cascola fisiologica?
Esclusi fattori patologici, se non in modesta percentuale, dovuta a punture di cimici nostrane precoci, il fenomeno è riconducibile a carenze nutrizionali o stress termici ed idrici.
Ricerche e studi hanno dimostrato come in questa fase svolgano un ruolo chiave azoto potassio e boro. Non possiamo permetterci carenze o eccessi.
Indagine dei suoli e fattori limitanti la produzione Anno 2021-2022
I fattori limitanti nel terreno evidenziano problematiche fisiologiche con conseguente perdita di produzione per l’anno in corso (cascola fisiologica) e interferenza nella differenziazione a fiore (mese di giugno-luglio) per l’anno successivo.
Calo di produzione
Dalla ricerca effettuata con circa 100 analisi di terreno tra il 2021 e il 2022, in zone omogenee, in situazioni produttive completamente diverse, nella totalità dei casi di evidenti problematiche (cascola, scarsa differenziazione di gemme a frutto, seccume diffuso su rami fruttiferi giovani, scarsa vegetazione) sono emersi uno o più fattori limitanti del suolo.
Fattori limitanti la produzione emersi dall’indagine Anno 2021-2022
- Bassa sostanza organica;
- Ph alto >8 con alto tenore in calcare attivo;
- Forte caranza di Potassio scambiabile e a volte anche di Fosforo;
- Spesso si evidenziano carenze di Boro;
Esempio analisi terreno
Noccioleti caratterizzati da:
- Bassissima produzione;
- Scarsa vegetazione;
- Evidente seccume autunnale;
- Scarsa presenza di gemme a frutto
Esperienza pratica di miglioramento dello stato del terreno con le buone pratiche agricole
Noccioleto di 15 anni in Alta Langa
Ph: 8,20
Sostanza Organica: 3,62
Azoto g7kg: 2,37
Fosforo Azzimilabile mg/kg: 65
Potassio Scambiabile mg/kg: 74
È stata effettuata acidificazione – ottima situazione – eccellente risultato.
La pianta ha sopportato molto bene fenomeni di stress dovuti a caldo e siccità
Sostanza organica: 0,8% (al limite di desertificazione)
Ph alto, Potassio e Fosforo molto bassi, la pianta ha sofferto tantissimo i fattori climatici annullando completamente sia la produzione dell’anno in corso che quella dell’anno a venire.
Confronto tra terreni adiacenti
Fondamentale importanza dell’analisi del terreno
Dai dati emersi risulta essenziale, prima di un nuovo impianto o con noccioleti già in produzione effettuare l’eventuale presenza di fattori limitanti che possono influenzare fortemente la crescuta e la produzione.
Importanza degli IMPOLLINATORI
Il nocciolo è una pianta monoica, con presenza di fiore sia maschile che femminile ma autosterile (non in grado di autofecondarsi), emerge di conseguenza la fondamentale importanza della presenza di impollinatori con compatibilità genetica tra cultivar.
Un tempo era una pratica non considerata, perchè la corilicoltura si sviluppava in zone con presenza di boschi con nocciolo selvatico che garantiva la fecondazione.
È indispensabile quindi inserire deu o più impollinatori con diverso periodo di fioritura maschile per avere presenza di polline nel momento della fioritura femminile della cultivar da produzione.
PRODUZIONE: Cloni di Tonda Gentile
Nell’ottica di incremento produttivo, per il Piemonte è importante prendere in considerazione i cloni di Tonda Gentile selezionati dall’Università di Torino, che stanno dimostrando incremento sia di produzione che di resa alla sgusciatura.
Tonda di Giffoni
Varità molto produttiva, grande vigoria, anticipa l’entrata in produzione, di buona qualità, in certe zone può creare problematiche di raccolta per la maturazione tardiva;
Oggetto di ricerca: Cloni con anticipo nella maturazione (adatti per corilicoltura del Nord-Italia).
Tonda dei Biglini
Mutazione di Tonda Gentile individuata in Località Biglini – Alba, da cui prende il nome. Un tempo certificata come Tonda Gentile, successivamente viste le sue caratteristiche diverse, con approfondimento del DNA, risulta avere un suo profilo genetico. È iscritta a Catalogo Nazionale delle piante come Tonda dei Biglini.
- Caratteristiche organolettiche simili a Tonda Gentile;
- Resa più bassa alla sgusciatura (2-3 punti in meno di Tonda Gentile) per guscio più spesso;
- Presenza di una percentuale (5-10%) di doppio gheriglio;
- Ciclo più breve (matura 5/6 giorni prima di Tonda Gentile);
- Produzione altissima. In termini vocati può arrivare a 40 q/ha con ridotta alternanza;
- Minor vigoria, internodi più brevi;
- Ha dimostrato resistenza alle gelate tardive (es. anno 2020) e al grande caldo (es. anno 2022);
- Necessita di terreno fertile, adatta ad impianti fitti, non ha diritto all’iscrizione IGP Piemonte;
Fattori del cambiamento climatico nel contesto agrario
- Aumento delle Temperature estive;
- Diminuzione dei giorni di gelo invernale;
- Riduzione delle piogge e maggior concentrazione delle stesse;
- Inverni con poche precipitazioni, quasi assenza di nevicate, pochi giorni di gelo;
Temperature e precipitazioni 2022 a confronto con lo storico
Baldissero Alba
Serravalle Langhe
CLIMA – Aumento delle temperature
Conseguenza del cambiamento climatico
Interferenza sei normali processi fisiologici delle piante con conseguente perdita di produzione, appassimento e spesso deperimento della pianta stessa.
Perdita di fertilità del terreno.
Il Suolo
Analisi del terreno: corretto prelievo.
- Per ogni terreno prelevare almeno 5 campioni (se non omogeneo aumentare il numero fino a 20 punti);
- Fare più analisi su appezzamenti molto grandi;
- Prelevare a profondità di esplorazione della radice non oltre i 30cm (evitando i primi 5-10cm).
- Da valutare il previevo del sottosuolo: 60cm di profondità nel caso di nuovo impianto.
La sostanza organica: effetti ambientali
- Miglioramento della porosità;
- Ritenzione idrica;
- Miglioramento della stabilità degli aggreganti;
- Miglioramento ella nutrizione della pianta;
- Facilità di lavorazione del terreno;
- Aumento della biodiversità;
- Legami con contaminanti organici e inorganici.
Valore ottimale S.O. = 2,5% Rapporto C/N <20 si accelerano i processi di mineralizzazione (>30° favorita l’attività dei microrganismi della mineralizzazione)
Rapporto C/N | ||
---|---|---|
< 9 | Basso | Mineralizzazione veloce |
9-11 | Equilibrato | Mineralizzazione normale |
> 11 | Elevato | Mineralizzazione lenta |
Gestione della frazione organica
- Apporto di materiale organico (possibilmente di natura diversa per rendere più stabile la biomassa e i conseguenti processi di umificazione);
- Inerbimenti permanenti e riutilizzo dei residui colturali;
- Utilizzo di fertilizzanti organici;
- Sovesci prima di un nuovo impianto e/o nei primi anni allevamento.
Reazione del terreno (pH in acqua)
Indica la concentrazione di ioni idrogeno nella soluzione circolante nel terreno; Il suo valore dà un’indicazione della disponibilità di molti macro e microelementi ad essere assorbiti;
Il pH influisce sull’attività microbiologica (ad es. i batteri azotofissatori e nitrificatori prediligono pH subacidi-subalcalini, gli attinomiceti prediligono pH neutri-subalcalini) e sulla disponibilità di elementi minerali, in quanto ne condiziona la solubilità e quindi il loto accumulo o la loro lisciviazione.
Disponibilità dei singoli elementi in base al PH
Calcare
- Calcare Totale: si intende la componente minerale costituita prevalentemente da carbonati di calcio, e, in misura minore, di magnesio e sodio. In terreni alcali si ha un effetto positivo neutralizzando l’acidità + apporto calcio magnesio, che agiscono positivamente sulla struttura del terreno, sulla nutrizione dei vegetali e sulla mineralizzazione delle sostanze organiche;
- In eccesso: inibisce l’assorbimento del ferro e del fosforo rendendoli insolubili e innalza il pH del suolo, portandolo all’alcalinizzazione;
- Calcare attivo: in particolare è la frazione del calcare totale, facilmente solubile nella soluzione circolante e, quindi, quella che maggiormente interagisce con la fisiologia dell’apparato radicale e l’assorbimento di diversi elementi minerali.
- In eccesso: ha l’effetto di deprimere l’assorbimento (per insolubilizzazione) di molti macro e micro-elementi (fosforo, ferro, boro, manganese, ecc.).
Macroelementi
Azoto
- È l’elemento nutritivo più importante per le piante;
- Costituente di clorofilla, proteine, acidi nucleici;
- Diverse le forme di azoto nel terreno.
Fosforo
Agevola la fioritura, l’accrescimento e la maturazione dei frutti oltre che un miglior sviluppo dell’apparato radicale.
Questo elemento si trova nel suolo in forme molto stabili, quindi difficilmente solubili (la velocità con cui il fosforo viene immobilizzato in forme insolubili dipende da pH, contenuto in Ca, Fe e Al, quantità e tipo di argilla e di sostanza organica).
- Il fosforo è presente sia in forma inorganica (fosfati minerali) che in forma di fosforo organico (in residui animali e vegetali);
- La mineralizzazione del fosforo organico aumenta all’aumentare del pH.
Potassio
Il K nella pianta regola la permeabilità cellulare, la sintesi di zuccheri, proteine e grassi, la resistenza al freddo e alle patologie e il contenuto di zuccheri nei frutti. Elemento chiave per la produzione delle nocciole (quantità/qualità) e per la resistenza allo stress idrico.
Fattori limitanti: Antagonismo con Mg++ e Ca++ e pH alcalino/calcare.
Le basi di scambio: Ca, Mg
- Il CALCIO è un elemento generalmente abbondante in tutti i terreni a pH neutro, subalcalino e alcalino. Ciò nonostante, il suo assorbimento da parte di molte piante avviene con estrema difficoltà.
L’elemento riveste per la coltura una funzione importantissima, favorendo l’irrobustimento delle piante, l’incremento della consistenza dei frutti e della qualità degli stessi. - Il MAGNESIO ha invece un ruolo importante nella fotosintesi, presiede alla formazione degli zuccheri, delle proteine, dei grassi e delle vitamine.
Le principali cause che determinano la carenza di magnesio possono essere l’insufficiente dotazione dell’elemento nel terreno, l’indisponibilità a causa di pH acidi, terreni sabbiosi, squilibrio con il contenuto di potassio, che essendo antagonista del magnesio, in talini casi ne può impedire un corretto assorbimento.
Boro
- Divisione cellulare ordinata;
- Stimola la fioritura e la produzione di polline;
- Aumanta la fertilità;
- Stabilizza le pareti cellulari;
- Attiva la frutta;
- Regola e riduce il consumo di acqua;
- Aumenta la resistenza al gelo;
- Svolge un ruolo nel trasporto intero di sostanze, come ormoni vegetali, zuccheri e altri nutrienti (Ca, N, P);
- Aumenta e migliora l’assorbimento di K, Mg, Ca e P;
- Aumenta la concentrazione di zuccheri negli argani di riserva.
Esigenze nutrizionali
Asporti (Kg/q prodotto). N=3.2 P205=1.7 K20=3.7
Pratiche conservative e migliorative del suolo
Sovescio
Semina controllata di leguminose, graminacee, crucifere (Veccia, Pisello, Favino, Avena, Facelia, ect.).
Fertilizzazione organica e apporto di microrganismi
Micorizze, batteri azotofissatori, ect.
Inerbimento controllato dell’interfilare e del sottofila
- Interfila: Festuca arundinacea, Lestuca rubra, Loietto perenne, Poa pratense.
- Sottofila: Loietto perenne
Differenza T° terreno con e senza inerbimento
Miglioramento del livello di sostanza organica in un ciclo di 10 anni di buone pratiche (utilizzo di fertilizzanti organici ben compostati, sovesci e riduzione dei calpestamenti)
Nutrizione fogliare
Vista la diretta influenza dei fattori limitanti del terreno con la cascola, è importante intervenire con concimazioni fogliari a base di potassio, microelementi, carbonio organico nel mese di giugno, prima dell’allegagione.
Inoltre si ritiene importante un intervento fogliare nel post-raccolta con alghe e boro.
Fabbisogno idrico
800/1000 mm annui ben distribuiti (porre particolare attenzione al mese di giugno)
Ruolo strategico della microirrigazione ( … e fertirrigazione)
Cosa fare?
- Corretta progettazione dell’impianto (sesto d’impianto/densità e varietà degli impollinatori);
- Attenta valutazione con analisi del terreno;
- Attuare tutte le pratiche per preservare ed incrementare la sostanza organica;
- Concimazione razionata ed adeguata (terreno/fogliare) al noccioleto in essere;
- Gestione della difesa integrata/biologica in modo preciso e ponderato.
Per approndimenti sulle piante di nocciole e le loro coltivazioni.